mercoledì 23 novembre 2016

Basta scontro fra tifoserie: entriamo nel merito della Riforma costituzionale

Pubblicato su La Voce della Montagna del 18.11.2016

Cari amici de La Voce della Montagna
Fra meno di un mese, il prossimo 4 dicembre, saremo chiamati ad esprimerci con un “SI” o con un “NO” in merito alla Riforma Costituzionale “Renzi-Boschi” (Disegno di legge costituzionale A.C. 2613-D ).
La riforma in questione si proporrebbe di mettere mano a più di quaranta articoli della Costituzione della Repubblica Italiana, pertanto andrebbe a modificare radicalmente il nostro assetto istituzionale. Sarebbe un vero peccato se il corpo elettorale del nostro paese mancasse a questo appuntamento, anche se la cosa non mi stupirebbe pensando ai numeri delle ultime consultazioni elettorali di ambito nazionale e locale.
“Certo”, si dice,”per i referendum è diverso, si vota sul merito delle questioni”,”si può evitare di andare a votare turandosi il naso”, “siamo lontani dai cattivi esempi della mala-politica”. Non sono d’accordo. La politica (tutto l’arco parlamentare), cercando di reggere i ritmi necessari per innalzare l’applausometro, sta mostrando il peggio di sé.
Vorrei chiedervi quindi di dare una mano al mondo della politica, rompendo questa tendenza, varcando il limite dei “Tweet” (140 caratteri) ed incoraggiando esponenti della politica locale (destra, sinistra, civici, “grillini” etc.) ad inviarvi più o meno lunghe riflessioni su questo passaggio cosi’ importante per la storia della nostra Repubblica.
I nostri concittadini, non senza ragione, ricercano costantemente un contatto più intimo ed interattivo con il mondo della politica, rifuggendo da qualsiasi tendenza contraria. Per questo (forse) contributi come questo potrebbero risultare uno stimolo positivo per gli elettori della nostra montagna, magari anche per coloro che da anni tengono la tessera elettorale in un cassetto.
Mi permetto di inaugurare quella che spererei possa essere una fiumana di riflessioni verso la data del referendum. Non sentiremo né applausi né fischi, forse ben più salutari moti di pensieri che potrebbero aiutare il disorientato elettore medio.
Vengo quindi a spiegare le ragioni del mio “NO”Lo farò senza competenze specifiche (non sono certo un costituzionalista!), quindi sarei ben contento di ricevere feedback (anche negativi) da parte dei lettori. Nel corso della mia esperienza di capogruppo di maggioranza per il Comune di Piteglio ho avuto spesso modo di scambiare opinioni sul tema, contrapponendo la posizione mia a quella di altri esponenti della mia stessa maggioranza e ne sono uscito sempre arricchito, magari con qualche dubbio. Ecco, spero di essere in grado di suscitare in voi qualche dubbio. L’ho sempre trovato un punto di partenza importante per maturare un pensiero. Buona lettura!
http://lavocedellamontagna.it/2016/11/basta-scontro-fra-tifoserie-entriamo-nel-merito-della-riforma-costituzionale/

domenica 17 aprile 2016

Si, si, no


L'anno referendario in corso e la mia opinione sui quesiti





Il 2016 potrebbe rivelarsi un anno particolarmente vivace per la politica italiana, anche per la sinistra (pur confessandomi scettico).
I referendum non prevedono mezze misure. I sostenitori dei quesiti o vincono o perdono. Proprio questa caratteristica della democrazia diretta (intrisa di limiti), contribuirà a rendere interessante il 2016 della Polis-Italia. Un anno con almeno due referendum in ballo (che il premier ha scioccamente trasformato in voti sulla sua legittimità), un sacco di raccolte-firme per chiederne altri (dalla CGIL, non dalla Pro Loco di Monculi)...e nel nostro piccolo, una importante espressione popolare sul futuro dell'assetto istituzionale della Montagna Pistoiese, il referendum consultivo sulla creazione del Comune di San Marcello-Piteglio. 


17 APRILE - TRIVELLE 

Il primo referendum è quello che mi convince meno, almeno per la sua valenza politica e strategica (la questione della nostra riconversione energetica va discussa senza velleità, non con un "si"-"no").
D'altro canto, è inaccettabile l'astensione su una questione piena di ombre, ove si palesano intrecci fra Governo e grandi compagnie petrolifere. Senza sfociare nel giustizialismo becero. Se mi viene chiesto inoltre, di fermare concessioni perenni per trivellazioni che paiono venire incontro ai grandi monopoli energetici, più che alle esigenze del paese, "per me è SI".

8 E 9 MAGGIO - VIA LIBERA AL COMUNE DI SAN MARCELLO PITEGLIO

La fusione del Comune di Piteglio con San Marcello Pistoiese non può ammettere espressioni differenti da un "SI". La necessità di fare sopravvivere i comuni montani, di restituire loro dignità politica, si lega indissolubilmente al l'opportunità di immaginare un nuovo assetto amministrativo, per tutta la montagna, più vicino alle esigenze dei cittadini.

AUTUNNO - RIFORMA COSTITUZIONALE

Infine un netto "NO" alla guerra personale di Renzi sulla Costituzione. 
La Carta è una cosa seria, non una legge come le altre. È stato barattato un testo di riforma con la garanzia di una maggioranza da parte del centrodestra (che di per se è poco etico ma non scandaloso). Per questo fine, non un partito, una corrente (salvo l'eccellente tentativo di mediazione portato avanti da senatori come Chiti), ha previsto il cambiamento di più di 40 articoli con un colpo di spugna, in aperto contrasto con molti settori della vita sociale del paese. Si prevede lo svuotamento di competenze delle camere, senza prevedere un più dinamico monocameralismo (che nemmeno mi convince) né una rappresentanza federale da modello tedesco (che mi piacerebbe molto), bensì un senato di nominati fra cariche di rappresentanza territoriali, con criteri fumosi.

Infine, con una doccia di realismo, proviamo ad immaginare l'esito di queste prove di forza: la disfatta.
Nessuno è più in grado di chiamare le masse al voto "nell'interesse del Paese ". Gli elettori ci saranno, ma solo per partigianeria ("voto perché Renzi mi sta antipatico "). Il "Paese" sarà al mare.
Non sarà "peggio per loro", sarà peggio per tutti.

    

giovedì 25 febbraio 2016

La Riforma dei comuni italiani

Con questo articolo inauguro la mia collaborazione con Esseblog.
Giunti alla tappa di Cosmopolitica, nel pieno dell'ufficializzazione del laboratorio politico di Sinistra Italiana, cerco di portare l'attenzione del nostro dibattito (sempre altisonante) sugli enti locali, sul processo di riforma che coinvolgerà i piccoli comuni del nostro paese.
Buona lettura! Articolo LA RIFORMA DEI COMUNI ITALIANI


lunedì 11 gennaio 2016

SUL FUTURO ASSETTO AMMINISTRATIVO

Ho scritto, a nome della coalizione che rappresento nel Consiglio Comunale di Piteglio, una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale, Eugenio Giani; al Presidente della Prima Commissione, Giacomo Bugliani; a tutti i Capigruppo del Consiglio Regionale.Nel documento esprimiamo la nostra posizione a proposito delle prospettive riguardanti la fusione del Comune di Abetone con il Comune di Cutigliano, da porre in urgente lettura per attivare una riflessione attenta e ponderata da parte dell'ente predisposto, Regione Toscana.Entriamo nel dibattito, coinvolti sia per la vicinanza territoriale che per le analogie che potrebbero manifestarsi nell'ambito del "nostro" referendum. Infatti, i prossimi 16 e 17 di aprile, i cittadini di Piteglio e San Marcello Pistoiese andranno ad esprimersi su un quesito simile a quello degli altri due comuni. I nuovi scenari che stanno introducendo il dibattito in proposito, ci preoccupano e rendono vane le nostre certezze in merito alla normativa, così come alla sovranità in materia da parte dei cittadini.





Ecco il testo della lettera:


Piteglio (PT), 10 gennaio 2016

Al Presidente del Consiglio Regionale

Al Presidente della prima commissione

Ai Capigruppo Consiliari



SUL FUTURO ASSETTO AMMINISTRATIVO DELLA MONTAGNA PISTOIESE


In data 12 gennaio p.v., la prima commissione del Consiglio Regionale Toscano, discuterà e si pronuncerà in merito al referendum consultivo, svoltosi lo scorso 30 novembre, nei comuni di Abetone e Cutigliano. Questa discussione andrà a decidere l'esito del progetto di fusione dei nostri "vicini di casa", i comuni sopracitati.

Non si è trattato del primo referendum in materia (il diciassettesimo) svoltosi nella nostra Regione. Parliamo di un tema di strettissima attualità che nella montagna pistoiese viene dibattuto ormai da tempo, alla luce delle diverse sensibilità, allo scopo di adeguare il nostro sistema delle istituzioni alla luce delle modificazioni in atto. Dapprima sono state proposte fusioni più ampie e, a nostro giudizio, strategiche per il futuro del nostro territorio, dirette alla creazione di un ente unico per l'intero comprensorio della montagna, un comune entro gli attuali confini di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello Pistoiese.

Il nostro consiglio comunale ha avuto modo di esprimersi, anche recentemente, in maniera favorevole rispetto a questa ipotesi. Legittimamente, altri comuni non hanno condiviso questa prospettiva, orientandoci verso un'altra ipotesi: la creazione di due enti. Il primo comprendente i comuni di Abetone e Cutigliano ed un altro, distinto ente, da costituirsi entro i confini di San Marcello Pistoiese e Piteglio. I cittadini di Abetone, nell'esercizio degli strumenti democratici loro concessi, si sono espressi contro la fusione loro proposta con il Comune di Cutigliano.

Apprendiamo dalla stampa che il PD, Partito di Governo di Regione Toscana, avrebbe intenzione di modificare i criteri per la fusione dei comuni fin qui radicati in una prassi fortemente consolidata. Si legge, dagli orientamenti emersi in sede di Direzione Regionale, della possibilità di procedere con la formazione del nuovo comune prescindendo dal risultato referendario, o meglio, rimettendo di fatto all'espressione del comune di dimensione maggiore la facoltà di decidere.

Si sappia che, in vista del referendum che si celebrerà a Piteglio e San Marcello la prossima primavera, siamo fortemente preoccupati rispetto agli scenari che potrebbero palesarsi, nonostante il nostro parere, radicalmente favorevole, rispetto alle fusioni.

Le nostre preoccupazioni sono destate da alcune questioni che vorremmo porre alla vostra attenzione nella forma di altrettanti quesiti:


1. Per la prima volta l'espressione democratica diretta, manifestata con chiarezza da una autonomia, non verrà rispettata. Questo andrà ad incidere sulla legislazione in materia?

2. Negli otto comprensori ove si sono manifestate situazioni analoghe, verranno presi provvedimenti retroattivi?

3. Nei sei comuni dove i cittadini saranno chiamati alle urne che tipo di atteggiamento sarà mantenuto da parte del Consiglio Regionale?

4. I cittadini di Piteglio e San Marcello Pistoiese (confinanti con Abetone e Cutigliano) dovranno esprimersi su di un quesito analogo il prossimo aprile. Godendo delle influenze del provvedimento sui comuni vicini, non si teme una scarsa affluenza alle urne se non il manifestarsi di una tendenziale sfiducia ed ostilità nei confronti delle istituzioni, radicata in modo particolare nei comuni di dimensioni minori?


Questi interrogativi ci portano a giudicare negativamente la creazione del Comune di Abetone ­ Cutigliano con un provvedimento calibrato sulla singola espressione del Comune di Cutigliano. Difatti, nell'alveo di una volontà riformatrice, tale provvedimento non porterebbe ad una discussione complessiva e ad una possibile riforma strutturale dei piccoli comuni italiani, ma andrebbe a congelare la discussione sul singolo caso, andando a modificare la prassi in modo forzoso, senza adeguare la legislazione.

Dal momento che il voto dei cittadini, seppur consultivo, è ancora contemplato dal legislatore, questo deve aver egual rilievo a prescindere dalla dimensione della comunità che è chiamata ad esprimersi. Almeno fino a che un impianto normativo di diversa natura non vada a modificare le "regole del gioco". Vieppiù, le "regole del gioco" non possono essere modificate "in corsa". L'assunzione di atteggiamenti maggiormente stringenti da parte di Regione Toscana in materia di fusioni è legittima, ancorché auspicabile, ma l'introduzione di nuovi orientamenti non può prescindere né dalla conclusione dei processi in atto, né da un percorso di condivisione con i territori interessati.

Conseguentemente, se il Consiglio Regionale decidesse di procedere con la fusione dei comuni a noi contigui, l'imbarazzo, per noi, sarebbe tangibile. In queste ore, di fronte alla prospettiva evocata, lo scrivente gruppo ha avviato una riflessione al suo interno sugli eventuali atteggiamenti da tenersi, sia nei confronti dei cittadini durante la campagna referendaria, sia verso Regione Toscana a consuntivo del referendum in caso di diniego alla fusione da parte dei cittadini stessi. E comunque, negli scenari evocati, l'esito del voto sarebbe sicuramente dubbio, tale da compromettere anche la legittimazione dell'amministrazione comunale che stiamo guidando.

Chiediamo dunque una attenta riflessione da parte di tutte le componenti politiche del Consiglio, urgente ed importante per il futuro del nostro assetto istituzionale.



Ringraziando della cortese attenzione invio un saluto cordiale.

Per il Gruppo Uniti per Piteglio, maggioranza consiliare del Comune di Piteglio,


Il Capogruppo ­ Giulio Baldassarri