lunedì 19 gennaio 2015

Il Cinese è vicino, non la Cina.





La fuga dal PD di Sergio Cofferati, fatta dalla porta principale, con l'orgoglio di chi ha una storia politica eccezionale, un buon professore che ha trattato anche troppo correttamente i vari Renzini indisciplinati, è sintomatica dell'acuta crisi identitaria dell'unico partito definibile tale. Questo fatto ha scatenato delle reazioni interessanti in maggioranza dem, sinistra, sinistra dei micropartitini, M5S etc.
Nonostante tutto, evitiamo di fare l'errore di fossilizzarci sull'ennesima sega mentale appassionante solo per gli addetti ai lavori: non sta arrivando Godot e mentre parliamo del "cinese" c'è chi continua a fare propaganda (e a guadagnare voti) sulla pelle dei migranti e di due volontarie che hanno, secondo alcuni, non avrebbero dovuto riabbracciare la patria. Sono sicuro che se ogni tanto proviamo a parlare meno di PD e più di gente, di necessità concrete, di un benessere possibile, sarebbe più facile fondere questa sinistra, fare questa benedetta SYRIZA italiana e magari con qualche voto in più dei soliti 5.

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