martedì 15 novembre 2011

Saluto dei Giovani Comunisti al congresso pistoiese del PDCI

Pistoia, 22/10/2011
Abbiamo intrapreso assieme un percorso, un percorso che non deve mai essere abbandonato, che è quello dell’unità.
Alcune difficoltà sono oggettive, difficoltà che come giovani avvertiamo in maniera passiva, o come incidenti di percorso, perché non possiamo fermarci di fronte ad un processo la cui criticità è sicuramente inferiore alla sua importanza, il documento congressuale del PDCI ne è la dimostrazione. Quindi dovremo portare avanti questo processo affinché i due partiti comunisti d’Italia possano avere un’organizzazione unitaria, questo è l’obbiettivo da raggiungere, razionalizzare le forze e costruire un’azione politica omogenea.
I Giovani Comunisti hanno la volontà di portare avanti questo processo, lo dimostrano le collaborazioni costanti fra i GC e la FGCI a livello regionale e l’impegno è reciproco. Ma questo è solo l’inizio di un percorso che deve in maniera obbligatoria essere condiviso.
Questo processo è arricchito dal libro di Diliberto, Giacché e Sorini “Ricostruire il Partito Comunista”, testo che pone questioni centrali per un processo di unificazione che può dare i suoi frutti, e lo dico con voce critica nei confronti del “caso Giannini” e la sua fuoriuscita da Rifondazione, ma questo testo deve diventare lettura fondamentale per la formazione politica dei Giovani Comunisti, specie in un’attualità dove i giovani sono molto confusi su cosa voglia dire nel XXI secolo “essere comunisti”, dove dunque la formazione deve giocare un ruolo fondamentale, facendo anche un analisi del processo storico che ci coinvolge, demolendo la falsa idea del crollo del socialismo a livello internazionale, analizzando dunque gli attuali stati socialisti (come Cuba e Cina), la situazione latinoamericana e le realtà dove il Partito Comunista ha un ruolo centrale nelle rivendicazioni sociali e l’agire politico delle masse, un esempio su tutti, il KKE Greco. Il Giovane Comunista deve, inoltre, avere ben in mente quali sono state le conquiste del socialismo reale nella storia del ’900, il Giovane Comunista deve avere ben chiaro il ruolo che ha avuto il PCI nella storia politica e sociale del nostro paese. Dunque parlare di passato per parlare di prospettiva. Deve inoltre giocare un ruolo fondamentale lo studio del marxismo, affinché ogni Giovane Comunista possa essere una potenziale soluzione per il pantano economico che ci coinvolge.
Se vogliamo però parlare di futuro, dovremo approfondire lo studio di una grande identità propria, comunista ed anticapitalista, che entri in maniera netta nelle dinamiche politiche della sinistra e del centrosinistra anche a livello giovanile.
A livello pistoiese non parliamo di inutili utopie, perché sempre più giovani vogliono fare parte dei Giovani Comunisti e dunque della Federazione della Sinistra. Il nostro compito deve essere dare una prospettiva politica alle loro idee, evitare che cadano nei trabocchetti dell’utopia.
Siamo dunque in partenza, citando Togliatti, veniamo da lontano e dobbiamo andare lontano, questo è possibile solo con un grande, unico, partito comunista!
Giulio Baldassarri, responsabile formazione del coord. provinciale GC Pistoia.

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